Continuità nell'apprendimento grazie agli esami Trinity - l'esperienza dell'Ist. Comprensivo Niccolò Pisano (Marina di Pisa)

Fornire agli studenti obiettivi chiari verso i quali mirare e garantire una continuità nell’apprendimento della lingua inglese durante il percorso di studi grazie alla preparazione degli esami di certificazione Trinity College London. Questa, in sintesi, è l’esperienza maturata dall’Istituto Comprensivo Niccolò Pisano a Marina di Pisa (PI). Ne abbiamo discusso in questa intervista con la Professoressa Sonia Pistelli, referente Trinity della scuola.

Qual è l’esperienza del vostro istituto con gli esami Trinity di lingua inglese?
La nostra scuola è diventata sede di esami Trinity nel 2009-10. Nel primo anno la partecipazione è stata ridotta, in quanto in pochi tra i genitori degli studenti erano consapevoli della possibilità di sostenere un esame in una scuola statale.
Bisogna considerare che Marina di Pisa è un’appendice territorialmente lontana dal centro di Pisa e le famiglie stesse non pensavano nemmeno di potersi avvalere di un’occasione così importante come quella rappresentata da una certificazione internazionale.
Nel corso degli anni, tuttavia, la situazione si è evoluta, il che ci ha permesso di arrivare ad avere un numero sempre più ampio di candidati.
Non è peraltro soltanto la quantità degli studenti a essere aumentata, in quanto abbiamo riscontrato anche un progressivo innalzamento del livello medio di competenze in lingua inglese. Sono ormai diversi, infatti, i ragazzi che in uscita dalla terza media sostengono un esame Trinity GESE 6 - equivalente al livello B1.2 del Quadro Comune Europeo (CEFR) - mentre il livello GESE 5 - equivalente a B1.1 del CEFR - è diventato addirittura scontato. Si tratta di un risultato davvero notevole.

Motivare l’apprendimento è essenziale: anche da questo punto di vista ha riscontrato un impatto positivo degli esami Trinity?
La tipologia degli esami Trinity sicuramente ha un forte impatto motivazionale sui ragazzi perché permette loro di comprendere che l’inglese è una lingua viva, della quale possono essere attori protagonisti oltre che spettatori. Potersi rapportare e dialogare durante l’esame Trinity con un esaminatore madrelingua esterno e potergli raccontare le proprie attività e i propri interessi aiuta gli studenti a fare esperienza diretta che l’inglese è una lingua che serve nella quotidianità.

Il titolo dei Seminari Nazionali Trinity 2018 poneva l’accento sull’importanza di promuovere la continuità tra i diversi cicli scolastici. È questo un obiettivo condiviso dal vostro istituto?
Assolutamente sì. Lavorare in continuità tra scuola primaria e secondaria di primo grado è uno dei nostri punti di forza. Negli anni, le docenti della scuola primaria, che inizialmente temevano di non essere all’altezza, hanno acquisito maggiore sicurezza basandosi sugli obiettivi di apprendimento previsti dai diversi Gradedegli esami Trinity GESE.
I nostri ragazzi iniziano ad affrontare i livelli più bassi già in quarta elementare, abituandosi così alla struttura e alla filosofia dell’esame, che mette al centro la comunicazione, la quale è a sua volta alla base della nostra metodologia didattica.
Questo permette di lavorare in continuità e di raggiungere i risultati così positivi di cui parlavo in precedenza. Le famiglie hanno intuito il valore di questo lavoro e sono le prime a supportare e a incoraggiare i ragazzi verso gli esami di certificazione Trinity: non sono rari, infatti, i casi in cui gli studenti della secondaria di secondo grado tornano nel nostro istituto per sostenere gli esami di livello superiore.

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