In Conversation with… Letizia Cinganotto

Lo scorso 20 aprile 2021 in un webinar-intervista in diretta Facebook, Manuela Kelly Calzini, Senior Academic per la lingua inglese di Trinity College London in Italia, ha discusso con la Professoressa Letizia Cinganotto, PhD e ricercatrice Indire, dell’uso del dibattito per favorire lo sviluppo di competenze del XXI secolo. Si è prlato di tecniche e strategie per integrare dibattiti e discussioni all’interno di una lezione di lingua inglese o CLIL.

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In Conversation with Letizia Cinganotto

Manuela and Letizia discussed how using debating activities can foster 21st Century skills in the contemporary classroom and inspire participants in organizing language classes where learners assume active roles.

Registrazione Facebook - 20 Aprile

Può riassumere il suo percorso didattico, accademico e professionale?

Mi sono laureata in Lingue e Letterature Straniere e, successivamente, ho conseguito un Dottorato in Linguistica sincronica, diacronica e applicata discutendo una tesi sulla metodologia CLIL. Ho inoltre accumulato diverse esperienze di docenza della lingua inglese, avendo insegnato in diverse tipologie di scuola, dalla primaria alla secondaria di secondo grado. In seguito, sono stata comandata presso il MIUR dove mi sono occupata di lingue e CLIL, mie principali aree di ricerca. Dopo quel periodo, sono diventata ricercatrice presso Indire. Ho poi la fortuna di essere coinvolta in diversi comitati internazionali. Per esempio, ho collaborato ad un progetto pilota relativo ad uno dei nuovi descrittori del Volume Complementare del QCER, occupandomi dell’interazione online, uno dei nuovi descrittori inseriti.

In che cosa consiste la sua attività presso Indire?

Le mie principali aree di ricerca riguardano la didattica delle lingue straniere, la metodologia CLIL - che rappresenta la mia passione -. Sto inoltre curando dei progetti di sperimentazione con diverse scuole mutuando dei modelli di buone pratiche internazionali citati dalla Commissione Europea. Oltre alla mia anima più linguistica, mi occupo di altre azioni che riguardano l’innovazione della scuola in un senso più ampio, come le Idee del Movimento di Avanguardie Educative di INDIRE. In questo periodo inoltre sono coinvolta nel piano formazione dei docenti in servizio all’estero. Continuo, infine, la mia attività di docente di lingua inglese nei corsi di laurea dell’Università Telematica degli Studi IUL.

Un’ultima domanda, in attesa del webinar-intervista del 20 aprile. Qual è il suo pensiero sull’importanza di certificare il proprio livello di competenze linguistiche?

La certificazione delle competenze linguistiche sta diventando sempre più una priorità. Il suo ruolo è fondamentale in quanto, innanzitutto, si tratta di uno strumento prezioso di equipollenza con il quale è possibile avere dei parametri di riferimento internazionali. La spinta del Volume complementare del QCER che citavo prima, con l’inserimento del livello pre A1 - per il quale l’esame corrispondente di Trinity è il GESE 1, ndr - è quella di partire dai più piccoli, dai very young learners. Il mio pensiero sul valore delle certificazioni si è concretizzato peraltro anche nella mia famiglia: la mia prima figlia ha 19 anni e ha conseguito una certificazione di livello C1. Per i giovani questo è un aspetto molto importante: certificarsi offre notevoli occasioni di mobilità e di studio e lavoro all’estero, in quanto consente di testimoniare la propria competenza linguistica attraverso una valutazione standardizzata e oggettiva.

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