Esami di inglese in videoconferenza, parola agli insegnanti

L’Istituto Comprensivo di Gottolengo (BS) riporta la sua esperienza con gli esami di inglese in videoconferenza proposti da Trinity.

Nonostante la lunga esperienza nella preparazione degli esami Trinity GESE di lingua inglese, l’emergenza che docenti e studenti si sono trovati ad affrontare ha rappresentato una nuova sfida. Già dallo scorso giugno 2020, Trinity ha messo a disposizione delle sedi di esame la possibilità di svolgere le prove in videoconferenza, per far fronte ai problemi derivati dal Covid-19.

“In questo periodo la scuola deve essere un’ancora di salvezza che sappia creare le occasioni per ristabilire le dimensioni ferite a livello emozionale.” Sono le parole della docente Mariaelena Agazzi, dell’Istituto Comprensivo di Gottolengo (BS), referente da diversi anni per gli esami Trinity College London.

Ammetto che all’inizio avevo un po’ di timore nell’organizzare gli esami in una modalità diversa da quella a cui ero abituata,” spiega la docente Mariaelena Agazzi. “Comprendo quindi i colleghi che, non essendosi ancora cimentati con gli esami di inglese in videoconferenza, hanno delle resistenze. Il supporto Trinity però è veramente eccellente e devo dire che, al termine della sessione, non solo le mie preoccupazioni erano svanite ma ho addirittura quasi preferito la sessione online, in quanto più snella e veloce da gestire sia nella fase antecedente all’esame sia durante la sessione stessa.

L’esperienza è stata molto positiva anche per gli altri insegnanti coinvolti e per gli alunni.

Il riscontro degli studenti è stato ottimo, in particolare quello dei più piccoli. Io lavoro soprattutto con la scuola primaria e da parte nostra c’era molta preoccupazione perché non sapevamo se i bambini sarebbero riusciti a gestire una conversazione online. Invece, anche in questo caso, la titubanza iniziale ha lasciato spazio alla fiducia man mano che gli studenti uscivano dall’aula sorridenti. Eravamo già consapevoli della capacità di Trinity e dei suoi esaminatori di sviluppare l’autostima e l’empowerment, ma una collega mi ha addirittura confessato di aver visto dei “volti trasfigurati” nei bambini! E poi tanti di loro mi hanno chiesto subito quando avrebbero avuto l’occasione di ripetere l’esperienza.

Contribuire a stimolare le motivazioni degli studenti è un principio guida delle attività Trinity come charity educativa. Qual è l’esperienza della sua scuola in tal senso? “Sono assolutamente d’accordo e progettare in continuità grazie al Trinity Pathway - cosa che portiamo avanti da molto tempo con risultati brillanti - aiuta a motivare i ragazzi a migliorarsi. Chi rimane con noi durante gli otto anni di primaria e secondaria di I grado, riesce a uscire con un GESE Grade 5 (equivalente al livello B1 del CEFR, ndr). Proprio per questo ci tenevamo a non far saltare un anno e a recuperare, nello scorso dicembre, gli esami che non eravamo riusciti a svolgere nel maggio 2020.

Il vostro Istituto ha spesso organizzato delle sessioni di Trinity Stars per i più piccoli che, a causa dell’emergenza, sono momentaneamente sospese. Come si può fronteggiare questo problema?

Per esempio facendo sostenere ad alcuni bambini un livello Trinity GESE Grade 1 già in terza o quarta elementare. Non essendovi più l’esame di Stato al termine del quinto anno, poter sostenere l’esame Trinity è un’esperienza di grande valore, non solo per l’apprendimento linguistico comunicativo, ma anche dal punto di vista della crescita personale in senso lato. Per i nostri alunni, Trinity è una sorta di amico che aiuta a migliorarsi e che, in particolare nell’ultimo anno, ha aiutato a ritrovare un po’ di normalità. Thank you, Trinity!

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